sabato 28 aprile 2012

10 CONSIGLI PER CHI CERCA LAVORO

  1. niente volantinaggio, meglio il one-to-one. Sei molto interessato al posto o all’azienda alla quale stai inviando il CV?  Passa almeno un’ora a fare ricerca (Google ne sa di cose!), trova altre persone che lavorano per la stessa azienda e vedi se avete contatti in comune, studiati il sito e tutte le informazioni che trovi disponibili, se partecipi ad eventi in cui ci sono persone dell’azienda, cogli l’occasione per conoscerle, se le dimensioni dell’azienda lo permettono fai prima una telefonata cercando di parlare con il responsabile del personale. Presentati e anticipa l’invio del CV.
  2. tieni un CV sempre aggiornato ma prima di inviarlo personalizzalo. Dettaglia meglio una certa esperienza o corso di formazione, approfondisci i risultati raggiungi in un certo ruolo, cita o meno il titolo della tesi, a seconda del destinatario
  3. controlla l’indirizzo di e-mail dal quale mandi il curriculum vitae: se è quello dell’azienda per la quale lavori non ci fai una grande figura, se è cipollina85, nemmeno; se usi servizi di mail gratuita, evita quelli che lasciano a fine mail elefantini animati e simili
  4. la mail che accompagna il CV è importante; non ripetere le stesse cose che dici nel CV, fai uscire la tua voce mettendo soprattutto in rilievo motivazioni e aspettative. Scontato, ma neanche tanto: cura la forma. Niente errori di battitura o mail che si aprono senza saluto e si chiudono senza firma
  5. cura la tua presenza in rete. Vale per chi cerca un lavoro che abbia a che fare con il web e la comunicazione. Altrimenti in Italia campi ancora bene con l’e-mail (o senza).
    La dotazione minima è un sito con informazioni che ti riguardano, curato e completo, possibilmente su un dominio tuo, con nome e cognome. Dice senz’altro di più di un CV tradizionale, a volte può sostituirlo. A sostituzione del sito o comunque molto consigliato, tieni un blog nel quale parli dell’oggetto del tuo lavoro. Serve in qualche modo a far capire quanto ne sai e comunque è una prima presentazione. Anche curare un blog sugli hobby o personale è un segnale di interesse per la rete; occhio agli effetti indesiderati: se parli di quanto hai vomitato sabato sera dopo aver bevuto l’impossibile, potrebbe non giocare a tuo favore . Controlla comunque su Google che cosa esce tra i risultati cercando il tuo nome e cognome: dovrebbe essere esattamente quello che vuoi che l’azienda sappia di te
  6. cura la tua presenza sui social network. A seconda di ciò di cui ti occupi, ce ne sono di particolarmente adatti. In generale, penso a LinkedIn; ma spendi un po’ di tempo per individuare quelli frequentati dalle persone del tuo ambiente (o di quello nel quale vuoi entrare)
  7. cercare un lavoro è un processo, non un momento. Cura la tua rete di relazioni prima che ti sia assolutamente necessario avere una rete di relazioni. Investi tempo, partecipa attivamente ai forum di settore, prendi parte agli eventi e non isolarti. Allo stesso modo, chiediti periodicamente come sono le tue competenze rispetto a quello che in media chiede il mercato, per il ruolo che ti interessa
  8. non smettere di aggiornarti. Sfrutta ogni possibilità di formazione che ti viene offerta. Se il posto in cui lavori non ti permette di aggiornarti e migliorare le tue competenze e la tua formazione, fallo nel tuo tempo libero e a tue spese. Non ci sono scuse, è l’unico modo per non firmare un legame permanente con la mediocrità e l’insoddisfazione, ed è frustrante rendersene conto magari durante un colloquio
  9. sottoscrivi un feed con le offerte di lavoro (Motorelavoro, per esempio, è utile da questo punto di vista) e, se non è disponibile un aggiornamento automatico, visita periodicamente i siti che di annunci o aziende che ti interessano

  10. abbi fiducia nelle tue capacità e non avere paura di buttarti. La fiducia in sé e l’entusiasmo si trasmettono e rendono tutto più facile!

ANNUNCI TRUFFA: COME RICONOSCERE FALSE OFFERTE DI LAVORO

Come spesso accade in periodi difficoltà, quando in molti sono alla ricerca di occupazione, alcune persone riescono a sfruttare la scarsa esperienza e la disinformazione altrui per un tornaconto personale. La pubblicazione di falsi annunci di lavoro è un argomento all’ordine del giorno. Fortunatamente aumentano le denuncie di chi ha smascherato le strategie d’inganno messe in moto, soprattutto online, con la proposta di offerte di lavoro poco chiare o dal guadagno facile. L’obiettivo può essere quello di spillarvi dei soldi, di entrare in possesso dei vostri dati personali, il furto d’identità o la proposta di un impiego falsamente redditizio ma in realtà poco remunerativo.
Purtroppo, per un sito di annunci online, controllare meticolosamente la veridicità di ogni offerta non è sempre facile. Spesso, prima che un annuncio truffa venga cancellato è necessario che uno o più utenti abbiano di fatto accolto l’offerta cadendo nella trappola. Vediamo quali fattori ricorrono più di frequente nei falsi annunci:
Mancanza di informazioni di base. Cercate sempre il nome del potenziale datore di lavoro! In Italia è illegale pubblicare annunci in forma anonima (art. 9 del D.Lgs 276/2003) anche se in realtà esiste un diritto alla riservatezza sul nome dell’azienda. In tal caso però tale diritto è valido solo se viene specificato il nome dell’agenzia interinale di contatto. Insomma, se manca il nome dell’azienda o dell’agenzia intermediaria, diffidate.
Stesso discorso vale anche quando l’annuncio non spiega la tipologia di lavoro da svolgere, o contiene solo un invito a contattare un numero di telefono per avere ulteriori informazioni o si richiede un incontro di persona per svelare la figura ricercata.
Indirizzo email generico. Se la mail a cui inoltrare il curriculum è visibile (ovvero non ci sono form di contatto interni da compilare), accertatevi che sia ufficiale e che l’estensione dopo “@” riporti il nome dell’azienda e non di un provider generico.
Promesse di facili guadagni e poca chiarezza. Quante volte vi è capitato di imbattervi nella frase “guadagna subito lavorando da casa”? Dietro questo slogan si nasconde spesso l’inganno. Diffidate da chi promette di arricchirvi con lavori semplici e dal guadagno facile. Accertatevi sempre che nell’annuncio, oltre alla “buona volontà”, si richiedano dei requisiti più dettagliati.
Richiesta di soldi. Attenzione a chi vi chiede una somma economica o di anticipare delle spese per ottenere un lavoro. Valutate con più accuratezza se invece l’azienda propone un corso di formazione propedeutico all’assunzione. In tal caso di solito gli eventuali costi verranno detratti dallo stipendio e non anticipati da voi.
Per evitare di cadere nella trappola dei falsi-annunci, prima di rispondere e inviare i vostri dati personali, accertatevi che l’azienda sia affidabile. Anche una semplice ricerca su Google o un’analisi accurata dell’eventuale sito web aziendale o una lettura accurata del contratto possono aiutarvi a svelare l’inganno!

domenica 22 aprile 2012

ESPERIENZE NELLE COOP PER DISABILI

CENTOSEIMILA EURO PER I GIOVANI AFFETTI DA DISABILITA'

Far crescere le opportunità di collocamento lavorativo per giovani affetti da disabilità. Questo l'obiettivo del progetto "Il lavoro oltre l'ostacolo" promosso dalla Provincia di Ancona, delle cooperative sociali "Il Tulipano" di Falconara, "Zanzibar" di Ancona, "Grafica & Infoservice" di Monte San Vito e del Centro Servizi Volontariato. Le aree di sperimentazione saranno i Comuni di Ancona, Jesi e Fabriano. Dopo una prima fase di analisi e progettazione e l'individuazione dei una metodologia di lavoro comune per l'inserimento socio-lavorativo, verranno avviate 15 borse lavoro della durata di 6-8 mesi all'interno delle cooperative partner del progetto. In una fase di difficoltà come quella che attualmente vive il mercato del lavoro, le soggettività più deboli sono le più esposte agli effetti della crisi economica. Il collocamento lavorativo dei disabili resta oggi un obiettivo in larga parte disatteso. Questo progetto è volto a migliorare la qualità e l'efficacia delle attività di sostegno a questo processo e ad aumentare il numero degli inserimenti. Occorre far lavorare le persone disabili perchè lo stabilisce la legge.

domenica 15 aprile 2012

SENZA TUTELA LE IMPRESE SCAPPANO

Quante imprese hanno chiuso o delocalizzato nelle Marche? A fare il conto c'è da spaventarsi. E' il risultato di una politica che non ha saputo tutelare le nostre imprese, ma anzi le ha affossate. Fare impresa in Italia è sempre più difficile. Sia lo Stato che le amministrazioni locali ti perseguitano fiscalmente con mille lacci e laccioli che ti sfiancano e ti demoralizzano. E' vero che ci sono anche utili che fanno arrossire (di vergogna) ma è anche vero che ci sono imprenditori che vivono su quanto guadagnato in passato perchè il presente vede guadagni inferiori allo stipendio di un dipendente. E' rimasto l'orgoglio di resistere, null'altro. In ben determinati settori si assiste a un calo del portafoglio ordini dell'80%. E molti imprenditori attingono alle risorse private per difendere l'azienda. Quindi il peggio deve ancora venire, ma è prossimo. Si finirà di dare addosso a chi fa impresa perchè le imprese spariranno. Non passa giorno che un'azienda non venga venduta all'estero o che o titolari, da produttori, diventino commercianti. C'è in atto una gelata che nulla lascerà sul campo. E' tutt'altro che evitato il rischio di fare la fine della Grecia. In un attimo i nostri soldi potrebbero valere più nulla o peggio non essere più nel conto.

sabato 14 aprile 2012

IL SOGNO E' SEMPRE IL POSTO FISSO

Sarà pure noioso, banale e ripetitivo quando si vuole, ma il posto fisso resta in cima ai desideri lavorativi degli italiani. Dopo anni di precariato diffuso e di crisi economica, la sicurezza del posto di lavoro è la meta più ambita. Gli italiani sembrano dunque disposti a sacrificare qualcosa sul versante economico e ancora di più su quello delle inclinazioni attidudinali in cambio della stabilità e persino la voce riguardante le opportunità di carriera non riscuote troppi consensi. I desideri degli italiani si orientano verso l'elettronica, scelta per la qualità della formazione e le opportunità di carriera, il mondo del fashion luxury, visto come ambiente attraente in cui svolgere un'attività interessante, e il settore bancario, che ottiene i migliori risultati per il buon equilibrio tra vita privata e lavoro, lo stipendio e la sicurezza; al contrario, i settori meno attraenti risultano essere la distribuzione alimentare e l'assicurativo. I giovani, come è ovvio che sia, guardano con maggiore interesse ai percorsi di carriera, mentre le persone mature ritengono più importante lo stipendio e lavorare in una società economicamente affidabile.

lunedì 9 aprile 2012

RECORD DI DISOCCUPAZIONE NELLE MARCHE

Marche, esercito di 16mila persone in cerca di lavoro: è record

 Un giovane su quattro non riesce a trovare un'occupazione. Il 91% delle assunzioni è caratterizzato da precarietà

Ancona, 5 aprile 2012 – Nelle Marche un giovane su quattro non riesce a trovare lavoro. Il tasso di disoccupazione giovanile nel 2011 ha raggiunto quota 23,5%, mentre le precarietà intacca il 91% delle assunzioni.
La situazione è drammatica”. Il maggior calo si è registrato nell’industria manifatturiera, con oltre 17 mila posti di lavoro persi rispetto al quarto trimestre 2010 (-7,7%), quasi esclusivamente lavoratori dipendenti; penalizzate soprattutto le donne (-11,1%).
Nelle costruzioni continua l’emorragia occupazionale con altri 5 mila occupati in meno (-12,0%) di cui 2 mila dipendenti. Crescono invece gli occupati nel commercio-turismo (+3,2%), negli altri servizi (+3,7%) e nell’agricoltura, ma non abbastanza per compensare la contrazione negli altri settori.
Aggravano il quadro i dati sulla disoccupazione, con un tasso che sale al 7,9%: il valore più alto negli ultimi 16 anni. In crescita il tasso di disoccupazione maschile (5,9%) e soprattutto quello femminile che dopo tanti anni torna ad essere a due cifre (10,5%): valori che non si avevano dal 1993. Coloro che cercano lavoro salgono così a 56 mila persone, 12 mila in più rispetto allo stesso periodo del 2010, i due terzi delle quali sono donne.
Sono 16mila le persone che cercano lavoro per la prima volta, soprattutto giovani. E' una cifra record.