sabato 14 luglio 2012

UNA CARRIERA IN DIVISA

Una carriera in divisa

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Un lavoro sicuro, una vocazione, il sogno di una vita, un percorso da professionisti: tutto questo è la carriera militare, una scelta che va oltre il semplice impegno lavorativo e che rappresenta un’opportunità per migliaia di giovani ogni anno. Un mondo complesso, con regole tutte sue, che va conosciuto per cogliere le possibilità che offre
Lasciando stare i luoghi comuni sul fascino della divisa, è un fatto che la carriera militare esercita una forte attrattiva su molti giovani, che vedono in essa la possibilità di costruirsi un avvenire sicuro. Certo prestare servizio militare non equivale a svolgere un lavoro “qualsiasi”: troppe sono le implicazioni (logistiche, giuridiche, personali) per affrontare questa strada con leggerezza, senza contare che alla base di una scelta del genere sta una forte motivazione etica, suggellata da un giuramento solenne di fedeltà alla Repubblica e alla sua Costituzione. 
In Italia le forze armate sono tre: Esercito, Marina Militare e Aeronautica Militare. A queste si aggiunge l’Arma dei Carabinieri che è elevata al rango di forza armata. Il personale militare attualmente è impegnato perlopiù in missioni internazionali e in occasione di gravi calamità nazionali (per esempio il terremoto in Abruzzo), oppure in operazioni di pattugliamento delle coste e dei confini. I Carabinieri, inoltre, svolgono compiti di polizia militare su tutto il territorio italiano.

LA SVOLTA: IL SERVIZIO VOLONTARIO
E’ il 2004 l’anno che ha determinato una svolta nell’organizzazione delle Forze Armate italiane; con la legge n. 226/2004 è stata infatti sancita la sospensione della leva obbligatoria e il reclutamento dei militari su base volontaria. Questo ha significato la riduzione del numero degli effettivi (da 270mila a circa 190mila), un migliore trattamento economico per i militari di carriera e, nelle intenzioni, una razionalizzazione delle risorse e dei mezzi a disposizione delle diverse forze. Con la scomparsa della leva obbligatoria è decaduta anche l’opzione dell’obiezione di coscienza al servizio militare. Fa la sua comparsa invece la figura del volontario in ferma prefissata (VFP), primo gradino della gerarchia militare al quale si accede per concorso pubblico. 
I requisiti generali per accedere a tutti i concorsi militari sono il possesso della cittadinanza italiana, il pieno godimento dei diritti civili e politici, l’assenza di procedimenti penali o disciplinari a proprio carico, l’idoneità psico-fisica e i requisiti morali e di condotta. A questi si affiancano di volta in volta requisiti specifici, indicati dai bandi, e relativi a ciascuna selezione o forza armata.

VOLONTARI IN FERMA PREFISSATA DI UN ANNO (VFP1)
Il reclutamento di questi volontari avviene tramite concorso del Ministero della Difesa quattro volte l’anno. Per accedere occorre un’età tra i 18 e i 25 anni e il diploma di scuola superiore. La ferma dura un anno ma, su richiesta, può essere concesso un ulteriore anno di rafferma. Dopo l’addestramento i volontari possono essere destinati ad operazioni sia dentro che fuori dai confini nazionali. 
Dopo tre mesi di ferma si consegue il seguente grado:
• Esercito: caporale 
• Marina: comune di 1ª classe
• Aeronautica: aviere scelto 
Al termine della ferma e dell’eventuale rafferma, i volontari possono proseguire la carriera militare partecipando ai concorsi per VFP4 oppure accedere ai concorsi nella Croce Rossa Italiana (Corpo Militare), nella Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria, Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale.

VOLONTARI IN FERMA PREFISSATA DI QUATTRO ANNI (VFP4)
A questo grado si accede solo se si è effettuata la ferma di un anno come VFP1. La ferma quadriennale può essere ulteriormente prolungata – fino a due volte - con una rafferma di due anni. Non prima del diciottesimo mese di ferma quadriennale si conseguono i seguenti gradi:
• Esercito: caporal maggiore
• Marina: sottocapo
• Aeronautica: aviere 
Così come i VFP1, anche i VFP4 possono essere impiegati in operazioni dentro e fuori dai confini nazionali, affiancando il personale in servizio permanente,
Requisiti specifici per accedere ai VFP4: Età inferiore ai 30 anni e idoneità psico-fisica-attitudinale necessaria per l’impiego nelle forze armate. 
Un volontario può guadagnare mensilmente circa 900-1000 euro.

VFP4 ATLETI
L’unico accesso “esterno” al corpo dei VFP4 è quello riservato agli atleti, che entrano per concorso pubblico ma solo se in possesso di determinati requisiti: devono infatti avere conseguito risultati sportivi di livello almeno nazionale (certificati dal CONI o dal Comitato Sportivo Militare). Richiesta inoltre un’età tra i 17 e i 35 anni.

VOLONTARI IN SERVIZIO PERMANENTE (VSP)
Si tratta di militari professionisti la cui ferma dura fino al sessantesimo anno di età. Si diventa volontario in servizio permanente solo dopo avere svolto almeno tre anni di servizio come VFP4 e anche essendo in congedo, ma da non più di due anni. A questo livello si accede per concorso interno, una volta vinto il quale i militari sono avviati a un corso di addestramento nei diversi corpi di appartenenza. Il guadagno mensile di un militare in servizio permanente si aggira sui 1.100-1.200 euro, anche se in caso di operazioni all’estero la cifra sale sensibilmente.
Fino a questo livello siamo ancora tra i volontari di truppa; salendo nella gerarchia militare si entra tra i sottufficiali.

SERGENTI
Sono il primo “gradino” dei sottufficiali, gerarchicamente intermedi tra la truppa e gli ufficiali. Al grado do sergente accedono solo per concorso interno (bandito annualmente) i volontari in servizio permanente. Chi passa il concorso diventa prima allievo sergente ed è tenuto a frequentare un corso di aggiornamento professionale al termine del quale sarà nominato sergente. Chi ha un diploma può accedere ai concorsi per il grado di maresciallo o di ufficiale.

MARESCIALLI
Oltre che, come abbiamo visto, per concorso interno, al grado di maresciallo si accede anche tramite concorso pubblico per allievi sottufficiali, bandito dal Ministero della Difesa e pubblicato in Gazzetta Ufficiale. I requisiti fondamentali per partecipare sono un’età tra 17 e 26 anni (che salgono a 28 per chi ha già prestato il servizio militare) e il diploma superiore. Chi passa le selezioni vene arruolato con il grado di allievo maresciallo e avviato alla frequenza di un corso triennale presso la Scuola Sottufficiali dell’Arma prescelta, al termine del quale ottiene la nomina a maresciallo e una laurea di primo livello. Sergenti e marescialli guadagnano inizialmente 1.200-1.300 euro al mese, cifra che sale con la progressione di grado.

UFFICIALI
Gli ufficiali rappresentano il grado direttivo delle Forze Armate. Per accedere a questo ruolo occorre avere percorso la gerarchia militare attraverso concorsi interni, ma è anche possibile un accesso “dall’esterno”. Due sono i canali di accesso esterno al grado di ufficiale: per nomina diretta di civili, laureati in discipline di particolare interesse per le Forze Armate, oppure per provenienza dalle Accademie Militari, scuole per ufficiali a cui si accede tramite concorso pubblico. 
Un tenente – che rappresenta il grado iniziale del corpo ufficiali – guadagna mensilmente circa 1.600 euro.

LE SCUOLE MILITARI
Frequentare una scuola militare significa scegliere un percorso di studi superiore equiparato, che consente di entrare in contatto con il mondo militare in giovane età. Le scuole militari sono infatti istituti di formazione secondaria di secondo grado ad ordinamento militare, che comprendono solo i percorsi formativi classico, scientifico e linguistico europeo. Alle materie tradizionali si affianca una preparazione alla vita militare. Possono accedere, sempre per concorso, i giovani dai 15 anni che abbiano completato il biennio al liceo classico o scientifico; al termine degli studi conseguono il diploma di scuola superiore e la possibilità di accedere alle accademie militari (dove godono di una riserva di posti) oppure all’università. 
Ogni forza armata ha la sua scuola militare (l’Esercito ne ha due). In Italia ne esistono quattro:
• Scuola Militare Nunziatella – Napoli (Esercito) 
• Scuola Militare Teuliè – Milano (Esercito) 
• Scuola Navale Militare Francesco Morosini – Venezia (Marina) 
• Scuola Militare Aeronautica Giulio Douhet – Firenze (Aeronautica)

LE ACCADEMIE MILITARI
Le accademie sono istituzioni formative dedicate alla preparazione degli ufficiali di carriera delle diverse forze armate in cui gli allievi, al termine del percorso triennale, conseguono un diploma di laurea accanto ad una preparazione militare approfondita. Anche lo sport riveste una grande importanza all’interno delle accademie. 
Alle accademie si accede tramite concorso, sia pubblico che interno; il concorso pubblico è destinato a giovani che abbiano compiuto il 17° anno di età e non superato il giorno di compimento del 22° e in possesso di un diploma di scuola superiore. Vengono ammessi a partecipare anche giovani che sono in grado di conseguire il diploma entro la fine dell’anno scolastico. 
Si viene ammessi con il grado di allievo ufficiale, che si trasforma nel grado di tenente al termine dei tre anni di studi. 
Le Accademie in Italia sono le seguenti: 
• Accademia Militare di Modena (Esercito) 
• Accademia Navale di Livorno (Marina)
• Accademia Aeronautica di Pozzuoli (Aeronautica) 
• Accademia dell’Arma dei Carabinieri (Roma)

OCCHIO AI CONCORSI
Per restare aggiornati sui concorsi militari in Italia basta consultare periodicamente il sito del Ministero della Difesa, www.difesa.it nella sezione Concorsi on line della Difesa. 
Chi fosse interessato ad un’Arma in particolare può consultarne il relativo sito:www.esercito.difesa.it; www.marina.difesa.it;www.aeronautica.difesa.it; www.carabinieri.it.

I militari
I militari sono cittadini che giurano solennemente fedeltà alla Repubblica Italiana impegnandosi a difenderla, osservarne la Costituzione e le Leggi e ad adempiere “con disciplina ed onore” a tutti i doveri connessi con il loro status. 
Lo status giuridico di militare prevede alcune sensibili limitazioni alle libertà costituzionali garantite invece a tutti gli altri cittadini: per esempio i militari non hanno diritto di sciopero, hanno forti limitazioni alla libertà di espressione, di movimento e di associazione. 
I concetto di “posizione di Stato” definisce la situazione di servizio in cui il militare si trova. In particolare, il militare può essere in “servizio effettivo”, in “aspettativa”, in “ausiliaria” e in “quiescenza” (la cosiddetta “pensione”).
Il militare mantiene il grado conseguito durante il servizio effettivo per tutta la vita. Il cittadino “militare” riferisce i suoi comportamenti all’etica militare, è sottoposto ad una disciplina militare (che definisce, fra l’altro, le sanzioni da irrogare nel caso di violazioni e le menzioni da attribuire nel caso di comportamenti particolarmente meritori) e ad una legge penale militare.

Data: 06-07-2012

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